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Gioco d’azzardo patologico. Per il Dipartimento Politiche Antidroga “Impossibile quantificare il problema, meno adolescenti con problemi di gioco compulsivo”
16/9/2014 - Fonte: Jamma
  (Jamma) In Italia il fenomeno del gioco d’azzardo e in continua crescita e in questi anni sta assumendo dimensioni sempre piu rilevanti, come osservabile dall’andamento delle statistiche dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ex AAMS) relative alla quantità di denaro giocato. E’ quanto rileva il Dipartimento Politiche Antidroga nel Rapporto sulle dipendenze in Italia presentato ieri al Parlamento. In parallelo – si legge – si stanno anche rafforzando le evidenze scientifiche che portano a connotare quanto la pratica del gioco d’azzardo può esitare in sviluppo di forme di vera e propria dipendenza (gioco d’azzardo patologico) o comportamenti a rischio (gioco d’azzardo problematico). La problematica emergente ha suscitato molte e diversificate reazioni sia in ambito politico sia sociale e destato grande interesse in molti gruppi e settori della sanità non ultimo per le problematiche secondarie correlate e le negative conseguenze economico-finanziarie che sono state rilevate su vari gruppi famigliari coinvolti i questo problema. Spesso infatti si e’ visto che associato al gioco d’azzardo patologico vi sono fenomeni di usura e di comportamenti illegali che impoveriscono e mettono questi malati e le loro famiglie in condizioni molto problematiche e di poverta. Ad oggi tuttavia non esistono studi e dati epidemiologici accreditati in grado di quantificare correttamente il problema, sia nella dimensione che nella diffusione ed eventuali trend di evoluzione, precisa il rapporto. Questo vuol dire che qualunque intervento o strategia si voglia attuare in materia di contrasto al gap o limitazione erestrizioni delle diverse tipologie di gioco va valutato con grande attenzione. Il Dipartimento Politiche Antidroga a questo proposito- si legge ancora- ha provveduto a studiare e realizzare un flusso di dati aggregati, che permettera di poter stimare meglio questa realta complessa che mostra gia segnali evidenti di un fenomeno socio-sanitario rilevante e non trascurabile o minimizzabile. Nell’ambito dello studio la prevalenza del gioco d’azzardo patologico e’ stata stimata tramite la somministrazione della versione italiana validata del questionario South Oaks Gambling Screen – Revised for Adolescents (SOGSRA). Tale strumento consente di individuare i giocatori d’azzardo sociali (considerano il gioco come una buona occasione per socializzare e condivide con altri divertimento, fantasie e aspettative non sproporzionate, tenendo distinti i comportamenti di rischio dai valori della vita), i giocatori d’azzardo problematici (pur non essendo ancora arrivati alla vera e propria patologia, hanno gia cominciato a separarsi da un atteggiamento prudente nei confronti del gioco) ed i giocatori d’azzardo problematici (hanno sostituito alla dimensione magica e ludica una dimensione di dipendenza dove i pensieri, le priorita e i valori confluiscono e si fondono nella ripetizione compulsiva della giocata). Utilizzando tale scala di misura, e’ stato possibile identificare all’interno della popolazione scolastica di 15-19 anni, una quota di giocatori sociali pari al 6,0% degli intervistati, una quota di giocatori problematici (4,2%) ed una quota di giocatori patologici (3,7%). Si stima, quindi, che circa l’8% degli studenti 15- 19enni abbia un approccio problematico o addirittura patologico al gioco d’azzardo.   Osservando tale fenomeno nel biennio 2013-2014, si riscontra una tendenza alla contrazione dei casi di studenti problematici e patologici rispetto al comportamento del gioco d’azzardo.Un’interessante associazione e stata trovata tra le tipologie di giocatori e il consumo di sostanze stupefacenti dichiarato dalla popolazione giovanile (15-19 anni). Si osserva una significativa correlazione tra le due condizioni, che conferma quanto rilevato nell’edizione precedente dello studio.   La relazione, tra la frequenza della pratica del gioco d’azzardo ed il consumo di sostanze stupefacenti, e stata osservata anche nella popolazione generale in eta’ 18-64 anni, mediante lo studio GPS condotto nel 2012.     Soggetti in trattamento per gioco patologico (Gambling) Attraverso la rilevazione GAP-DPA e stato chiesto alle Regioni/PP.AA. Di trasmettere dati riepilogativi sui soggetti affetti da gambling patologico e sottoposti a trattamento presso le proprie strutture di cura. Emilia Romagna, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta non hanno trasmesso i dati in quanto la trasmissione di tale flusso non era obbligatoria o per l’assenza di un sistema di rilevazione specifico. Le rilevazioni disponibili danno informazioni indicative sull’entità di un fenomeno emergente e probabilmente in fase di evoluzione.   Abruzzo 174 Piemonte 1.186 - Basilicata 72 Prov. aut. Bolzano 325 Calabria 170 Prov. aut. Trento 102 Campania 600 Puglia 334 Sardegna 168 - Friuli Venezia Giulia 319 Sicilia 1.049 Lazio – 308 Liguria 220 Lombardia 1.889 Marche – 241 Veneto 1.335 Totale 6.804 Fonte: flusso GAP-DPA (*)Emilia Romagna, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta: 2013 dati richiesti ma non forniti   In conclusione potremmo dire che da un anno a questa parte non si sa sul gioco patologico molto più di prima. I dati su cui si basano studi e ricerche spesso citate da soggetti più o meno accreditati a proporre interventi in materia di limitazione e regolamentazione dell’offerta di gioco risultano ispirati più da emotività che da dati reali. Le Regioni, in particolar modo quelle che non esitano a promuovere interventi e soluzioni in materia di contrasto al gioco patologico, risultano essere le meno attente e solerti quando si chiede loro di contribuire a far luce sul fenomeno fornendo dati precisi sul numero dei soggetti che chiedono un trattamento sanitario. I giovani risultano essere attratti dal gioco. Le loro preferenze però sembrano essere orientate su forme di gioco a vincita largamento diffuso e soprattutto veicolate attraverso nuove tecnologie. Stiamo parlando di lotterie istantanee, scommesse e giochi cash.   Il numero sei soggetti in trattamento per gioco patologico è aumentato rispetto allo scorso anno, particolarmente laddove le regioni hanno erogato ‘ticket’ alle aziende sanitarie per finanziare interventi di questo tipo. Altre invece non hanno ritenuto di comunicare i dati. Impossibile, in condizioni come queste capire esattamente come si sta evolvendo il fenomeno o quanto certe scelte, se vogliamo ‘politiche’, possano incidere sulla situazione che dovremmo esaminare. Il legislatore, ovvero il governo e quindi il Parlamento, oggi sono chiamati ad intervenire su una riorganizzazione del quadro normativo e soprattutto dell’offerta di gioco attraverso la legge di delega fiscale. Così come previsto ogni decisione dovrebbe tener conto di queste e di altre ricerche altrettanto autorevoli. Viene da chiedersi se sarà davvero così o se, esattamente come sta facendo in questi giorni, il mondo dell’informazione generalista ,attraverso titoli altisonanti e letture spesso parziali, riuscirà a travisare i dati di questo e di altri studi.