(Jamma) – “Con 289 voti favorevoli e 144 contrari, nei giorni scorsi Camera ha approvato il decreto legge contenente le norme contro la violenza negli stadi, nel quale sono inserite anche disposizioni sul riconoscimento della protezione internazionale e per Polizia e Vigili del fuoco. Il provvedimento, che scade il 21 ottobre, passa ora all’esame del Senato.   Nel provvedimento è previsto l’inasprimento delle sanzioni per chi commette frodi sportive alterandone il risultato, in particolare, almeno per quanto emerge dal testo, per quegli avvenimenti i cui esiti sono validi per concorsi a pronostico e per le scommesse regolate dallo Stato. Lecito l’uso di intercettazioni e l’arresto in flagranza di reato. Un intervento importante che prevede multe altissime e pene detentive rilevanti ma che sembra non voler intervenire tanto sulla “cultura sportiva” quanto sul danno che una eventuale combine può provocare ad un sistema industriale che porta incassi all’Erario.   Prevedere un inasprimento sanzionatorio a chi trucca incontri validi ai fini delle scommesse (ossia ormai tutti gli eventi calcistici, visto che anche la Serie D è entrata nei giorni scorsi nel palinsesto che gli operatori possono introdurre e offrire alla propria clientela) e non invece ogni tipo di competizione sportiva, può portare a credere che sia meno grave “mettersi d’accordo” o agevolare un risultato di un incontro poco importante. Questo, dal punto di vista culturale, per i giovani sportivi non è il giusto messaggio. Compromettere, in maniera diretta ossia accordandosi sull’esito, o in maniera indiretta potenziando la propria preparazione fisica attraverso l’uso di sostanze dopanti, l’esito di ogni competizione, di qualunque sport e a qualsiasi livello, è eticamente e socialmente scorretto. Una legge che inasprisce sanzioni solo per gli eventi “scommettibili” favorisce un’idea contraria e non scongiura il rischio culturale per cui a barare si può passarla liscia”.   Avv. Stefano Sbordoni (foto)