A Enada Roma una giornata dedicata alla lotta al gioco d’azzardo patologico, Sapar: “Corsi per operatori del settore sul Gap”

(Jamma) – Fiera e relazioni commerciali, ma anche informazione sul gioco d’azzardo patologico, con lo spazio messo a disposizione per la prima volta a un’associazione di consumatori, corsi per gli operatori del settore e convegni sul tema del contrasto al GAP.
A Enada Roma 2014, la Mostra internazionale degli apparecchi da intrattenimento e da gioco, organizzata dall’Associazione Nazionale Sapar (Sezione Apparecchi per le Pubbliche Attrazioni Ricreative) e Rimini Fiera, oggi è stato il momento del confronto tra gli operatori del settore del gioco automatico e i massimi esperti in materia di lotta al gioco patologico. Al convegno “Gioco d’azzardo patologico e minorenni: l’importanza dell’informazione e della prevenzione”, nel Padiglione 7 della Fiera di Roma, sono intervenuti il presidente della Sapar, Raffaele Curcio, il presidente del Coordinamento Nazionale Gruppi per Giocatori d’Azzardo Matteo Iori, la psicoterapeuta e formatrice Cristina Perilli, la ricercatrice dell’Istituto di Fisiologia Clinica-CNR di Pisa Sabrina Molinaro e il vicepresidente del Movimento Difesa del Cittadino, Francesco Luongo.
Davanti a un pubblico composto in larga parte da rappresentanti di aziende di gestione, si è discusso delle singole criticità in fatto di dipendenza legate alle varie forme di gioco: non solo quelle tradizionali, come newslot, VLT, lotterie, scommesse, giochi on line e sale bingo, ma anche sistemi illegali, app per bambini e perfino il gioco su Facebook. Su questo, il Centro Studi Automat dell’Associazione Sapar ha pubblicato i dati sul censimento dei gruppi e delle fan page presenti sul popolare social network e dedicati al betting: oltre 1.000 gruppi e pagine, oltre 5 milioni tra iscritti e “mi piace”. Luoghi virtuali nei quali troppo spesso anche i minorenni sono protagonisti mostrando ricevute di giocate oppure gestendo direttamente le pagine di pronostici. «Questo dimostra quanto sia anacronistico prevedere distanze minime degli apparecchi dai luoghi sensibili – ha dichiarato Raffaele Curcio – perché non risolve il problema della ludopatia: i ragazzi giocano con smartphone ovunque e sul gioco on line servono più controlli».
D’accordo Francesco Luongo, in rappresentanza del Movimento Difesa del Cittadino, presente in fiera: «Parlare di distanze non ha senso visto che i minorenni hanno tranquillamente accesso al gioco on line. Cosa fa lo Stato su questo? Servirebbe un osservatorio per spulciare le app e individuare quelle dannose perché ce ne sono tante. Il cittadino va tutelato e responsabilizzato, ma va anche razionalizzata la gestione dei compiti di tanti soggetti».
Matteo Iori, dopo avere passato in rassegna gli aspetti critici delle varie forme di gioco, ha puntato l’attenzione sull’illegalità e le app per bambini: «Anche se tutti conosciamo i rischi connessi agli apparecchi, ritengo che sia sbagliato focalizzare l’attenzione su una sola forma di gioco. Non si parla abbastanza dei rischi connessi a “totem” illegali, forse perché non si conoscono abbastanza. Per quanto riguarda i minorenni, bisogna fare estrema attenzione alle app che si trovano on line e ad alcune forme di macchine ticket redempion che riproducono i meccanismi dei giochi con vincita in denaro e questo è diseducativo».
Per formare gli operatori sul gioco d’azzardo patologico, la Sapar ha organizzato un ciclo di incontri per gli operatori del settore che inizieranno nelle prossime settimane. A curarli, Cristina Perilli: «Gli operatori hanno un ruolo unico: conoscono i giocatori da vicino e possono arrivare dove medici e familiari non ce la fanno. Lo scambio di informazioni reciproco può essere fondamentale così come la formazione per riconoscere i casi di GAP e prestare un primo aiuto».
Infine, la professoressa Sabrina Molinaro del CNR ha illustrato i dati della ricerca ESPAD Italia 2013, che ha esaminato il rapporto tra i giovani e il gioco con questionari in 500 scuole italiane: «Un milione di studenti nel 2013 ha giocato d’azzardo, il 44 per cento del totale. Il 43 per cento di questi è occasionale. A che giocano? Gratta e vinci, lotto istantaneo e scommesse sportive sono i giochi praticati. Da quando si sono fatti investimenti sull’educazione notiamo che la percentuale di giocatori minorenni problematici e a rischio in Italia negli anni si è ridotta».